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3 febbraio 2012

Bra - Slow food–Cheese la fiera del formaggio

 

Diario di viaggio: Bra 17 settembre

Le mei aspettative sulla “fiera del formaggio” erano molto inferiori rispetto a quello che poi mi sono trovata davanti una volta arrivata a Bra.

Ho avuto varie interessanti sorprese, prima di tutto la stessa Bra. Raccolta, ordinata pulita e piacevole, luogo ideale per camminare tra le vie degustando la molteplicità dei formaggi che venivano proposti. L’organizzazione della fiera merita un bel dieci, soprattutto per la quantità e qualità dei diversi  prodotti proposti e assaggi offerti, senza la necessità di pagare un biglietto.
La moltitudine di stand pubblicitari che promuovevano solo prodotti o servizi ecologici e/o ecosostenibili sono stati il mio passatempo preferito. Scoprire che esistono plastiche biodegradabili in grado di sostituire in modo ottimale le plastiche sintetiche, non solo per i classici sacchetti, ma anche per tutti quegli utilizzi in cui si ha la necessità di usare plastiche dure, pannolini, assorbenti e molto altro ancora.  Gli stand gastronomici erogavano cibi e bevande solo in piatti e bicchieri in materiali biodegradabili il cui aspetto era identico ai rivali in plastica.

Camminando per Bra, durante la fiera del formaggio organizzata da “slow food” l’ottimismo non poteva che crescere in me, in quanto diventa sempre più ovvio che “se si vuole ci si riesce a vivere in un mondo migliore”, e cosa più importante è una delle poche volte che ho avuto la consapevolezza di non essere da sola a voler cambiare il mondo con la lentezza.

Come si sarà già capito, l’evento era organizzato dall’associazione “Slow food”, in uno degli stand dell’associazione mi sono soffermata a leggere in un volantino la sua filosofia , qui di seguito vi riporto qualche estrapolato, per una lettura completo vi rimando al sito dell’associazione:

“…La filosofia di Slow Food parte dalla riscoperta del piacere attraverso la cultura materiale. Il piacere è quello alimentare, dotto, sensibile, condiviso e responsabile.
Per avvicinarsi a questa conquista, che deve essere di tutti, bisogna innanzi tutto riflettere sulla lentezza, recuperare ritmi esistenziali compatibili con una qualità della vita che deve essere totale.
Non è eresia lavorare perché anche i più poveri ne possano godere.
Dire piacere alimentare significa ricercare le produzioni lente, ricche di tradizione e in armonia con gli ecosistemi; significa difendere i saperi lenti, che scompaiono insieme alle culture del cibo; significa lavorare per la sostenibilità delle produzioni alimentari e quindi per la salute della Terra e la felicità delle persone…”

Vi saluto proponendovi qualche piccolo scorcio di Bra.

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1 febbraio 2012

Neve!

 

La neve mi piace.

La neve fa fermare, fa rallentare, fa cambiare la routine giornaliera.

La neve ci ricorda che chi comanda è la natura.

E dopo questo piccolo elogio alla “neve” torniamo al perchè di questo post.

Mi sono resa conto di aver trascurato il mio blog, il mio diario dei pensieri. Il blocco è stato solo un silenzio digitale, ma non cartaceo. La mia mente frulla in continuazione.

"Troppe cose da fare e poco tempo a disposizione"


Cavoli! Che nervoso!

Alla fine anche io sono finita per pensare e dire questa frase, parole che dette da altri mi hanno sempre mandato in bestia ed ora eccomi qua a nascondermi dietro a questa banale scusa. Mi rattrista pensare di far parte del club “non riescono mai a trovare il tempo per le cose che vogliono, ho sempre qualcosa di più importante e meno divertente da fare, sempre solo obblighi, doveri e pochi piaceri”

Per fortuna la neve è arrivata, e mi ricorda che devo rallentare, punzecchia il mio ego e mi fa notare che anche senza di me il mondo va avanti benissimo.

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