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13 settembre 2012

Un pensiero che mi turba


Scatolame inutile

Sono settimane che ho un pensiero che mi turba.
Non so se mi sconvolge di più il pensiero in se, o il fatto che solo ora mi sono accorta e turbata di ciò finendo così in quella categoria tanto criticata da me: “parlano bene ma razzolano male”
Tutto è iniziato il giorno che ho scattato questa foto.
All’apparenza è una normale scatola di dolcetti, molto bella esteticamente e dal look molto accattivante pronta ad invogliare anche i “palati” meno golosi.
Se invece la si guarda da un’altra prospettiva, quella scatola non è bella, e non è accattivante per niente. Pensate, 80 grammi di prodotto richiedono 100 grammi di imballo la cui maggioranza è plastica o miscela di materiali nemmeno riciclabili! Dovrebbe essere naturale inorridire davanti ad una cosa del genere, dovrebbe venire istintivo non comprarla e lasciarla sugli scaffali dei negozi, ed invece no: è normale comprarla, aprirla, godere 3 minuti ma aver prodotto tanto scarto!

Questa vicenda mi ha fatto ricordare un articolo che avevo letto di una giornalista inglese della BBC, che aveva tentato per un mese di vivere senza produrre rifiuti plastici. Purtroppo non ci è riuscita, ha ottenuto una riduzione dell’80% ma non il tanto atteso 100%. (qui trovate articolo e blog). Guardiamo il lato positivo, se ognuno di noi riducesse dell’80% la quantità di plastica sarebbe già un risultato stupendo, ma quello che mi preoccupa è come ottenere il 100%

Io non ho risposte, sto cercando la mia strada, il mio modo di vivere per fare meno danni. La faccenda è complicata, ci vogliono tempo, forze ed energie. Non si tratta solo della plastica, o degli imballaggi, il discorso è molto più ampio: pensate ai prodotti per la pulizia della casa, dell’igiene, i prodotti per la bellezza, etc…. tutti questi possono contenere sostante nocive, quindi il vero nemico non è solo la plastica, ma l’uso eccessivo di “cose” non sempre essenziali che recano danno a noi e alla natura.

Che dirvi, iniziate a ragionare quando andate a fare la spesa, abbandonate la pigrizia e pensate e documentatevi. Tra due prodotti cercate sempre quello che vi pare sia più giusto, sia con voi, con la natura e con il portafoglio. (Da non dimenticare anche il giusto legato all’etica, cioè cercare di comprare prodotti dove la mano d’opera non viene sfruttata, ma questo tema meriterebbe un post tutto suo)

Io continuo con la mia ricerca, mi documento sul web e faccio le mie scelte. Spero di potere condividere con voi qualche buon risultato.

1 commento:

  1. Quello che osservi è giusto, la soluzione non è la raccolta differenziata, ma la spesa differenziata! Se vuoi allegare immagini ancor più esplicative, recati ad una festa di compleanno di qualche bambino dopo che ha scartato i regali...

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